Terapie strumentali
Criocompressione
La criocompressione è un elettromedicale utilizzato particolarmente nelle patologie sportive ma trova una giusta applicazione anche nel post chirurgico o a seguito di traumi differenti.
Come molti sanno il freddo offre dei vantaggi terapeutici tra cui l’analgesia e la vasocostrizione con conseguente riduzione del flusso sanguigno. La diminuzione del flusso di sangue è amplificata dalla compressione che nei dispositivo di criocompressione può essere continua oppure intermittente.
Le applicazioni hanno una durata variabile tra i 15 e i 20 minuti e si realizzano mediante particolari tutori che seguono l’anatomia della zona da trattare.
Tutori per criocompressione
La temperatura operativa può essere dai 4 ai 10 gradi. Sebbene le temperature non siano particolarmente basse il percepito del paziente è estremamente maggiore. Questo può essere spiegato dalla combinazione degli effetti freddo-compressione.
In alcuni casi la criocompressione può essere associata all’esercizio terapeutico. Il dispositivo, infatti, una volta raggiunta la temperatura di lavoro, può essere staccato dalla macchina mantenendo comunque i livelli raggiunti di compressione.
In questo modo il paziente può eseguire dei semplici esercizi di rinforzo muscolare isometrico. A tal proposito va sottolineato che gli esercizi in regime di restrizione del flusso sanguigno (blood flow restriction) hanno potenzialità maggiori di incremento dei parametri di forza.
La modalità di lavoro intermittente trova una corretta applicazione nel drenaggio dell’edema in quanto, come farebbe una pressoterapia, determina un effetto di pompa vascolare sulla zona trattata.
INDICAZIONI
-Distorsioni
-Lesioni muscolari
-Edema
-Dolore post chirurgico
-Idrarto